03 luglio 2020   Articoli

L'inclusione scolastica priorità per la riapertura a settembre

Angelo Colombini - Il Dubbio

Le linee guida del Ministero dell'Istruzione per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del sistema nazionale di istruzione per l’anno scolastico 2020/21 lasciano il sindacato insoddisfatto su molti aspetti ma in particolare su uno, che ci sta a cuore, la disabilità e l'inclusione scolastica. Al di là del corretto riferimento a dispositivi aggiuntivi per garantire la sicurezza dei docenti non si affronta il problema principale, la drammatica carenza di docenti di sostegno, molti nominati in genere ad anno scolastico avviato, non con la dovuta specializzazione. 

Come si può in questo modo garantire una didattica efficace ed inclusiva in un momento critico come questo che richiede un'attenzione particolare alle norme di sicurezza e al distanziamento fisico? Nelle scuole superiori di secondo grado mediamente il rapporto insegnante di sostegno-studente disabile è 1 a 2, quindi ogni ragazzo è coperto per 9 ore su 27 di lezione. Come garantire un corretto rispetto delle norme igienico-sanitarie se non viene dal ministero l'indicazione che il rapporto si inverta, in caso di necessità sanitaria, o almeno si passi ad un rapporto ordinario di 1 a 1? E anche nel caso che questo rapporto venga rispettato l'alunno non è coperto per tutto il tempo scuola ma solo per il numero delle ore assegnate al docente per il resto è affidato agli insegnanti curricolari. La situazione è particolarmente drammatica nelle regioni del Nord dove, non solo non ci sono docenti abilitati, ma non si trovano nemmeno docenti senza titolo ed il turn over sui posti di sostegno è molto frequente a causa delle difficoltà che l'incarico comporta soprattutto per coloro che sono privi di una preparazione adeguata.

Nel documento si fa riferimento anche a tutti gli altri studenti con Bisogni Educativi Speciali che non hanno il supporto di un insegnante specializzato e che sono sotto la responsabilità del solo docente curricolare. Studenti, non coperti dalla legge 104, che presentano uno o più disturbi specifici dell'apprendimento che richiederanno un'attenzione maggiore in un contesto di regole aumentate e costrittive. Queste esigenze dovranno essere oggetto di indicazioni precise a livello nazionale e non rimesse alla responsabilità della singola istituzione scolastica perché si tratta di diritti all'apprendimento che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale in egual modo. Soprattutto se una nuova ondata di epidemia costringerà ad un utilizzo più massiccio, rispetto a quello residuale indicato dal Ministero, della didattica a distanza.

Servono indicazioni chiare e assunzione di impegni, un potenziamento del personale di sostegno, una compresenza fissa in classe in tempo di post Covid-19. Se il documento rinvia genericamente ad un accordo tra i soggetti interessati la scelta delle modalità di inclusione, queste non si potranno comunque implementare senza l'aumento della sorveglianza e della didattica specializzata, che però è di competenza del ministero, non di genitori e associazioni. 

Inoltre questa implementazione deve essere prevista a monte, già da settembre, mentre il documento nella parte finale la rinvia allo scenario di eventuale nuovo lockdown, quando i dirigenti scolastici creativi e gli enti locali dovrebbero provvedere a sostenere gli studenti in maggior difficoltà con operatori alla persona, che fungerebbero da badanti e non da insegnanti. Questa commistione di ruoli non è accettabile. I ragazzi disabili e con bisogni educativi speciali devono poter avere garantita una continuità didattica in ogni contesto sia di normalità che di eccezionalità.

Tutto questo pone l'accento sulla necessità che siano effettuate le nomine in ruolo al più presto per garantire l'avvio ordinato del prossimo anno scolastico. Parallelamente bisogna nominare i docenti di sostegno, ai quali è d’obbligo fornire specifici strumenti per lavorare in un ambito così delicato e in un periodo così difficile. Nella scuola che la Ministra Azzolina sogna, un posto privilegiato dovrebbe averla l'inclusione e l'attenzione verso i più fragili e bisognosi di maggiori risorse umane, finanziarie e strumentali.

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