09 ottobre 2020   Articoli

L'Emsa, la storia dimenticata che poteva rilanciare Napoli

Maurizio Barracco e Luigi Iavarone - Corriere del Mezzogiorno

Nelle prossime settimane e mesi il dibattito politico per la Città sarà concentrato sulle elezioni comunali del maggio 21. I commentatori, i rappresentanti dei partiti, Per Napoli Civile ed altre aggregazioni civiche stanno interrogandosi sulle soluzioni credibili da proporre agli elettori per avviare a soluzione i gravi problemi di Napoli e della Città Metropolitana. Problemi che vengono da lontano e si sono ulteriormente aggravati per evidenti e riconosciute responsabilità nell’ultimo decennio di amministrazione de Magistris. Ma questo riguarda il passato. Si definiscono ora programmi e progetti. Vincenzo De Luca ha chiaramente fatto intendere che vorrà occuparsi attivamente di Napoli e della Città Metropolitana in presenza di una nuova amministrazione non pregiudizialmente ostile alla Regione, al Governo ed all’Europa.

Si inizia a parlare di progetti del Recovery Fund come di una salvifica medicina, dimenticando che nonostante le immense risorse spese a Napoli e nel Mezzogiorno negli ultimi 40 anni (tra poco ricorrono  40 anni dal terremoto del 1980 in Irpinia) e'  peggiorata la distanza economica tra il Mezzogiorno e il resto d’Italia ed Europa.

Fatta base 100 i rispettivi PIL del 2008, nel 2019 il Mezzogiorno era a 91,8 e il Nord-Est a 102,6. Purtroppo nel 2020 i numeri assoluti non saranno questi ,ma il divario non migliorerà.

Il Governo nazionale fa quindi bene a magnificare i propri successi nelle trattative condotte con l’UE per il Recovery Fund e per il bilancio europeo 2021-2027, sottolineando che i relativi investimenti saranno concentrati in parte significativa al Sud.

Tuttavia il  limite della politica nel selezionare  in base a criteri di  qualità i progetti abbinato alla diffusa inefficacia operativa, nei tempi e  nella spesa, della Pubblica Amministrazione sono, dopo decenni,  ben presenti ai Cittadini ed alle Imprese.

Vorremmo qui portare un esempio delle permanenti difficoltà di ingenerare investimenti nel Mezzogiorno e in particolare a Napoli.

Tra le diverse Agenzie Europee vi è l’EMSA (European Maritime Safety Agency). La sua sede principale fu assegnata a Lisbona. La mission dell’Agenzia è di fornire in tempo reale ai Governi informazioni su quanto accade in mare per attuare le necessarie politiche marittime (segnalazione navale, osservazione della Terra, informazioni marittime integrate, interventi anti-inquinamento, controlli da parte dello Stato di approdo e così via). Il regolamento che la istituì prevede la realizzazione di 2 sedi secondarie (nel Mare del Nord e nel Mediterraneo). Su impulso dell’Autorità di Sistema Portuale Medio Tirreno (Napoli, Castellammare e Salerno) fu proposto alla Regione Campania a novembre 2018 di candidare Napoli come sede EMSA del Mediterraneo. Il 31 Dicembre 2018 il Presidente De Luca scrive a Bonaccini (Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome) chiedendo di porre la candidatura della Regione Campania all’ordine del giorno nella prima seduta utile. Il 19 Gennaio 2019  la Conferenza all’unanimità approva la proposta. Tutto il dossier passa sui tavoli del Governo per i successivi atti politico-amministrativi con la Commissione Europea.

Qualche numero. A Lisbona sono impegnate circa 200 unità lavorative ,tutte di profilo medio-alto con un bilancio complessivo di circa 88 Milioni/anno. Per Napoli si prevedono 100 unità con un bilancio di 42 milioni/anno, risorse interamente a carico della Commissione. Vi saranno ricadute importanti per le industrie dello Spazio esistenti e quelle che si aggiungeranno per l’attrazione che la sede EMSA determinerà in termini di sviluppo di applicazioni satellitari nell’ambito del piano Space Economy (4,7 miliardi) con i programmi ITALGOVSAT, GALILEO, COPERNICUS ed I-CIOS.

Ebbene ,dal 19 Gennaio 2019, passati quasi 2 anni pur dando atto alla Regione di aver fatto la sua parte in poche settimane e nonostante l' interesse mostrato da alcuni componenti del governo Conte II ,  nulla di concreto è avvenuto.

In conclusione, Recovery Fund e bilancio europeo 2021-2027 saranno tanto più credibili quanto più chi deve, aprirà i cassetti di Ministeri ed Enti vari per attivare in primis (dopo una rapida verifica di attualità e coerenza) progetti già discussi, approvati e talora finanziati o addirittura già avviati, senza creare ulteriori miraggi ed attese decennali a Cittadini ed Imprese.

Argomenti
EconomiaSud

Allegati

Firma ora il manifesto

Il futuro del Sud è inscritto nel futuro d’Italia e d’EuropaLo sviluppo del Mezzogiorno e il superamento definitivo della questione meridionale è oggi più che mai interesse di tutta l’Italia.
* campi obbligatori

Seguici sui social